Ma cosa hanno combinato??

C’era una volta un idea carina e il nome diceva già tutto “Black Friday“, il venerdì nero, per l’esattezza il quarto venerdì di novembre.

Solo il nome aveva già un certo fascino. BLACK FRIDAY!

Nata ovviamente in America, attorno agli anni 30, si tratta del venerdì che succede il “Thanksgiving Day” ovvero il giorno del ringraziamento, festività cristiana praticata negli Stati Uniti e in Canada in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto durante l’anno trascorso.

Nata quindi oltre 80 anni fa per i negozio “fisici” nel 2005 ne nasce la versione “digitale” rivolta agli eCommerce prende il nome di “Cyber Monday” (lunedì cibernetico) ma ormai in un modo di intrecci tra online e offline il Black Friday si è esteso online rendendo a mio avviso assolutamente obsoleto il Cyber Monday.

Ma veniamo agli affari di casa nostra.

In Italia il Black Friday arriva fondamentalmente nel 2014 ma è nel 2015 che effettivamente prende piedi, come si può notare dalle ricerche su Google nel grafico sotto, e con quest’anno doveva un po’ “consacrasi” l’evento.

Black Friday

Putroppo è successo il peggio del peggio, ovvero, seguendo probabilmente l’onda “Amazon” i brand e gli ecommerce hanno iniziato ad anticipare di giorni il “Venerdì nero”. Alcuni brand hanno avuto almeno il coraggio di cambiargli il nome in “Black Week“.

Capisco che in tempi di crisi per vendere servano anche questi periodi di forte richiamo all’acquisto, capisco anche il libero mercato che ognuno fa quel che vuole, ma ritengo che abbiano tolto molto fascino a un evento che avevo il suo fulcro in 24 ORE di follie.

Hanno rovinato il brand “Black Friday”  e a questo punto non so se l’anno prossimo dovremo aspettarci quindi il “Black November”?

Staremo a vedere, intanto resta il fatto che ormai sembra più un terzo periodo di saldi prenatale che un giorno di follie, ma se per i SALDI in qualche modo puoi giustificare lo sconto con il fatto che ormai siamo a fine stagione e devi svendere l’invenduto, per il black friday qual’è la giustificazione??

Se sei un brand devi fare attenzione perché avrai clienti che:

  • attenderanno solo saldi invernali, saldi estivi, “black week” e super promozioni
  • ti hanno dato la loro fiducia e sono arrabbiati perché vedono altri comprare a sconto
  • pensano che te ne approfitti troppo sul costo a cui li vendi di solito
  • pensano che non te la stai passando bene con le vendite in questo periodo…
  • pensano che vuoi rifilargli qualche fondo di magazzino che nessuno voleva

Certo oggi compreranno ma a gennaio? e febbraio? Ah si ci sono i saldi poi..

L’hanno scorso al supermercato ho comprato, in due periodo diversi, il Franciacorta della Berlucchi a 8,90 invece di 13,50. Ora, a parte il fatto che da quando l’ho pagato così poco mi sembra molto meno buono di prima… secondo voi in 12 mesi ho più preso Berlucchi? No. Se torna in promozione a 8,90 a Natale lo prendo? Si, almeno 36 bottiglie perché mi deve durare un po’. Giuro. 

Concludo.

Un sconto va sempre “barattato” con qualcosa che il cliente è disposto a cedere altrimenti non è credibile e lede il tuo brand

Se io cliente decido di comprare abbigliamento quando ormai la stagione è finita, so che lo userò poco ma lo accetto in cambio di pagarla un po’ meno. Capisco che se prendo A lo pagherò X ma se prendo A+B allora posso avere un prezzo vantaggioso. Capisco che se ti pago tutto in anticipato allora possa avere una piccola percentuale extra di sconto perché non aspetterai soldi e avrai la certezza di non prenderla nel c….

Insomma i modi sono molti e più lo scambio sembra logico e alla pari più sono ben percepiti ma se invece “regali” lo sconto aspettati che l’utente sia diffidente nei tuoi confronti e che diventi per lui la prassi rovinando la percezione del tuo brand.

Un giorno di follie ci può stare, un “friday” che dura una settimana è una presa per il culo.

Troppo acido oggi? Forse.