Oggi vado leggermente fuori tema rispetto agli argomenti di marketing che generalmente tratto, ma visto che è successo per ben due volte nell’arco di poche settimane ad un mio cliente (totale di 2.970 euro di materiale “regalato”) vorrei evitare che altri onesti possessori di ecommerce si facessero fregare visto che, le leggi che tutelano le vendite online sono ogni tanto leggermente penalizzanti per i venditori!

Ma veniamo ai fatti.

Il 3 ottobre il mio cliente Vittorio riceve tramite il suo ecommerce un ordine dall’importo di 797 euro. E’ un ordine sensibilmente più grosso del solito.  A primo impatto, la cosa lo ha insospettito ed essendo ormai una vecchia volpe delle vendita online decide di andarci con i piedi di piombo. Verificato pero’ che la transazione era andata correttamente a buon fine con PayPal e che l’ordine era stato fatto da un utente italiano con un indirizzo normalissimo decide di inviare la merce.

Schermata 2016-01-08 alle 17.24.24Il 27 ottobre la stessa persona effettua un secondo ordine di 457 euro. Essendo andato a buon fine il primo ordine, il secondo viene evaso senza problemi.

Ai primi di novembre PayPal apre una richiesta di rimborso (chargeback) avanzata dall’istituto della carta di credito perché il titolare dichiara di non sapere nulla di quella transazione.

Vittorio non si preoccupa visto che ha il tracking del corriere e invia, come richiesto da PayPal, tutta la documentazione a dimostrazione del fatto che la consegna è stata eseguita con la precisione di una guardia svizzera.

E qui scopre l’amara sorpresa.

La clausola “Protezione vendite” di PayPal che dovrebbe difenderlo cita

La protezione si applica solo in caso di articoli materiali soggetti a spedizione che sono stati pagati con PayPal. La transazione deve essere contrassegnata come idonea alla Protezione vendite nella pagina – Dettagli transazione – del conto dell’utente. In caso di reclamo per pagamento non autorizzato o oggetto non ricevuto, devi avere la prova di avvenuta spedizione.

IMG_08012016_173244Vittorio nota che effettivamente il pagamento ricevuto non era contrassegnato come “idoneo” e che purtroppo, PayPal non mette in estrema evidenza questo dettaglio. Per di più, gli succede spesso di ricevere ordini “non idonei” da PayPal…

Poi pochi giorni fa l’epilogo, nel quale si vede togliere dal conto 1.254 euro ai quali si sommano 16 euro di costi senza contare inoltre, tutto il tempo sprecato per gestire la pratica, il materiale “rubato” e le ore che dovrà dedicare a denunciare il fatto, che nel frattempo si era ripetuto il 30 novembre con un altro “furbetto”.

Ora immagino ti starai chiedendo “Perché?!? Come cavolo è possibile??”

Ora ti spiego il giochetto. Tramite l’ecommerce il pseudo cliente decide di pagare attraverso il sistema PayPal ma, sceglie di pagare inserendo direttamente i dati della carta di credito e chiedendo l’invio ad un indirizzo diverso di quello impostato in PayPal.

Poi nel momento in cui, il titolare della carta di credito non riconosce il pagamento, il circuito chiede il rimborso a PayPal e che a sua volta, chiede la documentazione atta a verificare che la merce sia stata inviata all’indirizzo registrato nel conto PayPal… che purtroppo risulta poi essere diverso.

A questo punto vi consiglio vivamente di leggervi tutte le istruzioni di Paypal (lo ammetto che è una gran rottura ma se non vuoi perdere soldi e tempo in futuro ti conviene), di prestare attenzione a chi vi fa ordini inconsueti per quantità e per importi un po’ fuori media e sopratutto, se non risulta marchiato come “idoneo” fare un paio di controlli in più e se chiedendo un invio ad un indirizzo diverso devono farlo in maniera esplicita in modo da poter collegare la richiesta a chi ha effettuato il pagamento.

Ti riporto per comodità alcuni consigli che PayPal ci ha successivamente fornito a cui si dovrebbe prestare particolare attenzione :

  • Ordini che richiedano la spedizione a terze persone (il nostro caso…)
  • Ordini per quantità multiple dello stesso prodotto
  • Clienti che effettuano numerosi ordini in un breve periodo
  • Clienti che richiedono consegna urgente
  • Clienti che richiedano la consegna a servizi di casella postale / Post Office Box/Packstation
  • Ordini richiedenti la spedizione a un paese in cui il prodotto può essere facilmente acquistato a livello locale (e all’incirca allo stesso prezzo)

Buone vendite e attenti!!!